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La Magia della Musica Sacra nell'Abbazia di Sesto al Reghena e in Basilica a Grado

Aggiornamento: 19 ago

di Giulia Freschi


Nei giorni 3 e 4 agosto, nell’ambito della stagione 2025 di “Universi convergenti”, si sono tenuti due concerti presso l’Abbazia di Sesto al Reghena e la Basilica di Sant’Eufemia a Grado, con protagonisti Riccardo Pes e l’Orchestra d’Archi Blanc. Ad arricchire la serata, le letture dell’attrice

Valentina Rivelli, cha hanno accompagnato il concerto raccontando la storia di Grado e della sua Basilica attraverso poesie e racconti. Una formual questa che è stata proposta per tutti gli appuntamenti in programma nei Siti Unesco della Regione.


Per entrambe le serate è stato scelto un programma incentrato sulla preghiera e sulla spiritualità. Come da firma Blanc, è stato costruito un ponte tra antico e contemporaneo, mettendo in luce come la musica medievale e barocca siano state una fonte di ispirazione fondamentale per il Novecento.

La Sinfonia Al Santo Sepolcro di Antonio Vivaldi è una delle pagine più innovative del periodo barocco. Composta da due movimenti e resa celebre nel Novecento dall’interpretazione di Herbert von Karajan, è un lavoro mesto e malinconico composto per la Cappella della Pietà di Venezia. Nella tonalità di si minore, definita dal teorico Johann Mattheson come «tonalità della pazienza quieta, dell’accettazione e della devozione», al pari delle Passioni e della Messa bachiane, invita alla riflessione e alla preghiera. All’Adagio molto, segnato da intensi cromatismi in una sonorità tra il piano e il pianissimo, segue un Allegro ma poco, in forma di doppia fuga.


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L’Ave Verum Corpus di Wolfgang Amadeus Mozart, presentato qui in un arrangiamento per orchestra d’archi, è un mottetto di essenzialità e espressività sofferta, tipica dell’ultimo Mozart. La scelta della tonalità di re maggiore conferisce al brano un’aura di pace e serenità accompagnata da purezza timbrica e sobrietà di scrittura, con indicazione “sotto voce”.


Un brano raramente eseguito, ma di grande intensità, è il Gregorian Chant per archi, trascritto dallo stesso Paul Creston dal movimento lento del suo Quartetto d’archi op. 8. Scritto nel 1936, lo stesso anno dell’Adagio per archi di Samuel Barber, ne condivide le sonorità e la sospensione armonica tipiche della musica americana dell’epoca. Un lungo flusso di armonie vellutate e fluttuanti è interrotto con una certa continuità da interventi solistici in stile gregoriano affidati al violoncello, al violino e alla viola.


Come ha osservato Riccardo Pes: «Sembrano esserci due voci: una solistica, affidata di volta in volta a una sezione, e una corale,di risposta o, meglio, di commento, in sonorità pianissimo, come un gruppo di monaci che prega e sussurra nel silenzio di una grande cattedrale medievale. Sta a noi musicisti rendere questa atmosfera sospesa e spirituale, creando nella nostra mente queste immagini».

Centrale nel programma è stato Lament for the Tree, un lamento per violoncello solo dedicato al Sycamore Gap Tree, esemplare di acero situato nei pressi del Vallo di Adriano, nel Northumberland in Inghilterra, abbattuto il 28 settembre 2023 da un gruppo di vandali recentemente condannati.


Così racconta la sua esperienza il compositore, Riccardo Pes: «Il 6 ottobre 2023 ho intrapreso un viaggio in solitudine, carico di incertezze e in un territorio sconosciuto. Dopo essere atterrato a Londra, ho viaggiato fino al nord dell’Inghilterra per rendereomaggio al Sycamore Gap Tree, eseguendogli la composizione che ho scritto apposta per lui: Lament for the Tree».


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Direttore e solista al violoncello: Riccardo Pes

Violino I: Francesca Koka, Michele Toffoli, Edoardo Candotti, Linda Zamparo

Violino II: Giulia Freschi, Nicola Mansutti, Chiara Callesella

Viola: Elena Allegretto, Federica Tirelli, Francesco Ambrogetti

Violoncello: Jana Kulichova, , Gianni Scodellaro

Contrabbasso: Giorgia Pellarin

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