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Il suono della crescita: la Blanc raccontata dai suoi giovani componenti

di Giulia Freschi


L’Orchestra d’Archi Blanc è un punto d’incontro tra il mondo musicale professionale e giovani musicisti emergenti. Nata con l’idea di unire l’esperienza di strumentisti già attivi nel panorama concertistico a studenti dei corsi accademici dei Conservatori italiani, la Blanc si configura come una realtà capace di offrire occasioni di crescita e di confronto.


Entrare a far parte di questo progetto non significa soltanto suonare in un’orchestra, ma vivere un vero e proprio percorso formativo. Per raccontare più da vicino questa esperienza, abbiamo raccolto le voci di alcuni giovani membri dell’ensemble, che hanno condiviso cosa significhi vivere la Blanc dall’interno.


Accanto all’attività orchestrale, la Blanc dedica grande attenzione anche alla formazione dei più giovani. Proprio in questa direzione si inserisce la recente masterclass pensata per giovanissimi musicisti, che ha visto come insegnanti tre prime parti dell’orchestra, Francesca Koka, primo violino, Elena Allegretto, prima viola e Jana Kulichova, primo violoncello.


Cosa significa vivere la Blanc?

«Fin dalle prime prove ho percepito un’energia speciale e ho capito che la Blanc è una vera e propria famiglia musicale. Si suona insieme per condividere emozioni ed esperienze, e ognuno ha il proprio ruolo e la propria importanza.»


È uno stimolo suonare accanto a musicisti professionisti affermati?

«Suonare a contatto con professionisti è un grande stimolo e ci fa crescere molto. C’è un obiettivo da raggiungere, ci sono date e scadenze da rispettare, e questo ci spinge a dare sempre il massimo per arrivare al livello più alto possibile.»


La Blanc è un’orchestra di soli archi. Come vi siete trovati a suonare in questa formazione?

«Suonare in un’orchestra d’archi è una sensazione unica, la mia formazione preferita. Eseguire il Terzo Brandeburghese con la Blanc è stata un’esperienza davvero speciale: il suono che siamo riusciti a creare l’ho percepito raramente in altre realtà musicali.»


I programmi musicali dell’orchestra sono pensati per avvicinare il pubblico anche meno specialistico alla musica instaurando paragoni tra musica, poesia, ambiente …. Cosa pensate a riguardo?


«Suonare la musica inedita di Riccardo Pes è entusiasmante, perché sperimenta sonorità nuove e linguaggi diversi. La sua musica smuove le persone: è difficile restare fermi senza mettersi a ballare. Credo che il connubio tra elementi folcloristici e musica classica, sacra e profana, sia un’arma vincente per coinvolgere anche un pubblico non specialistico. Non conosco molte altre realtà che portino avanti progetti di questo tipo.»

 

Giovane violinista / Orchestra d'Archi Blanc
Giovane violinista - Orchestra d'Archi Blanc

 

 
 
 

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